L’insegnamento mira a fornire gli strumenti analitici, logico argomentativi e interpretativi necessari per una trattazione autonoma dei problemi della filosofia teorica. Particolare attenzione sarà dedicata all’approfondimento delle nozioni di verità e di oggettività filosofica e all’analisi degli elementi specifici che definiscono la dimensione di conoscenza della filosofia.
Programma per frequentanti e per non frequentanti
Essere e attività. Modelli di determinazione del reale in Hegel e Aristotele
a) Prospetto degli argomenti del corso
In che modo un sistema filosofico può determinare la realtà – ovvero come, quest’ultima, trova la propria cogenza attraverso il pensiero? Il corso si propone di rispondere a questa domanda attraverso lo studio dei modelli di determinazione del reale proposti da Hegel e Aristotele, in un’indagine che trova il suo nodo teoretico nella relazione tra essere, realtà e attività.
Il punto di partenza saranno le Lezioni sulla storia della filosofia che Hegel dedica ad Aristotele, e in particolare l’interpretazione hegeliana dell’energeia. Il percorso attraverso le Lezioni ci fornirà un vero e proprio laboratorio concettuale utile ad approcciare il più complesso edificio della Scienza della logica, di cui considereremo soprattutto la Dottrina dell’essenza; è al suo termine, infatti, che la gestazione della “cosa” logica – dall’immediatezza indeterminata primigenia che dava avvio alla Dottrina dell’essere – guadagna realtà effettuale, Wirklichkeit.
D’altro canto, occorrerà egualmente soffermarsi sulla fonte della risignificazione operata da Hegel dando voce ad un Aristotele non filtrato dalla sua lettura – com’è noto “soggettivizzante” – dell’energeia; e tornare dunque ai libri centrali della Metafisica, Z-H e Θ, per rintracciarvi indicazioni di prima mano sul triplice plesso dynamis-energeia-entelecheia, nonché sul rapporto tra energeia e ti en einai, un’espressione che, nel riconfigurare l’essenza, Hegel certo non ignora.
Più specificamente, si analizzeranno*:
• Interesse delle Lezioni sulla storia della filosofia. Filosofia e storia della filosofia. Ruolo di Aristotele nella storia della filosofia. Lettura hegeliana dell’energeia;
• Ruolo e significato della Scienza della logica nel sistema hegeliano. Essere, essenza e concetto. Partizione in Logica oggettiva – ovvero la ragione dell’esigenza hegeliana di sdoppiare essere ed essenza – e Logica soggettiva;
• Linee introduttive sulla Dottrina dell’essere (soprattutto la prima sezione, sulla determinatezza o qualità). Passaggio dell’essere nell’essenza (Erinnerung). L’essenza come riflessione e il fondamento;
• Il sorgere della cosa nell’esistenza: essenza, esistenza, superamento del noumeno kantiano. Esistenza e realtà effettuale. Realität e Wirklichkeit. La Wirklichkeit negli altri luoghi del sistema;
• Sezione terza della Dottrina dell’essenza: la realtà effettuale. Il rapporto assoluto: sostanza, causa, azione reciproca;
• Dalla sostanza al soggetto. Wirklichkeit e Idea assoluta;
• Problemi relativi all’interpretazione hegeliana di Aristotele: la Metafisica. I libri centrali della Metafisica e la trattazione sulla sostanza. Priorità della sostanza e sostanza come ti en einai (Met. Z 1-4-5). Polemicità di Zeta: contro l’universale e l’Idea platonica (Z 13-17);
• Unità della sostanza: l’atto e la forma (Met. H). La potenza come principio di movimento (Met. Θ 1). Atto e potenza nel loro senso propriamente metafisico e priorità dell’atto rispetto alla potenza (Met. Θ 5-8);
• Considerazioni conclusive: quale atto e quale potenza? Scienza della logica e Metafisica a confronto.
[* Primi due moduli, circa 2h ciascuno; rimanenti, circa 4h ciascuno]
b) Posizione dei problemi
Hegel conserva un significativo scarto tra energeia ed entelecheia, benché talvolta, tanto nel lessico aristotelico quanto nella sua interpretazione del pensiero di Aristotele, le due espressioni si giustappongano: nell’analizzare gli stadi della sostanza determinati da Aristotele, l’energeia viene detta Wirklichkeit, la quale, noch bestimmter, è Entelechie, tanto fine quanto realizzazione di esso (welche den Zweck in sich hat und Realisierung dieses Zweck ist) .
La potenza di una tale circolarità, conchiusa in una precisazione che non può che eccedere, e dunque differire, da quanto dovrebbe precisare, è affidata da Hegel proprio al termine Wirklichkeit: quest’ultima è tanto l’energia – movimento intelligente e produttivo (Wirken come ergon) – quanto il fine perfettamente realizzato. Più sinteticamente, essa ha il significato duplice del compiuto svolgimento e dello svolgersi, che esprime bene quel momento cruciale in cui Hegel affronta la sua considerazione nella Scienza della logica.
L’essenza come Wirklichkeit raccoglie dunque il lascito dell’autodeterminazione delle categorie sinora occorse: è qui inverata non soltanto l’intera gestazione dell’essenza, ma in egual misura quella dell’essere. Wirklichkeit è, dunque, la totalità di tutto ciò che è, immensa tramatura razionale che esplicita ogni possibile.
Resta il problema di come conciliare questa “ultimità” alla Logica soggettiva, ovvero alla Dottrina del concetto. Che all’effettualità subentri il pensiero significa ritornare a quel sapere che, nella necessità del cominciamento logico, aveva sospeso se stesso per lasciar parola e realizzazione a non altro che la cosa stessa. Il cammino speculativo sin qui condotto da Hegel ha fondato la struttura teleologica della realtà: si tratta di una realtà provata, che dice cioè la ragione per cui qualcosa è, e proprio in virtù del suo essere è pensabile, vale a dire razionale.
Come già detto, Wirklichkeit è, per Hegel, tanto energeia quanto entelecheia, vale a dire determinazione del fine. Tale fine, però, si determina in quanto auto-posizione di un soggetto che nel realizzarsi sviluppa e dispiega se stesso, fino a rendersi affatto trasparente nell’Idea.
Ora, l’interpretazione hegeliana di Aristotele consiste proprio nello scorgere nell’energeia la prima espressione filosofica della soggettività: “[s]oltanto l’energia o, più concretamente, la soggettività, è la forma attuante (die verwirklichende Form), la negatività autorelazionantesi. Quando invece diciamo: l’essenza, con ciò non è ancora posta l’attività; l’essenza è soltanto in sé, è soltanto potenza, è l’Oggettivo senza Soggettività, è senza la forma infinita (ohne unendliche Form)” .
In questa luce è probabilmente da intendersi il problematico cambiamento di prospettiva dalla Logica oggettiva alla Logica soggettiva, nonché l’ambigua posizione della Wirklichkeit nella Scienza della logica – al limite tra le due e solo sulla soglia del concetto. Nel passaggio dalla sostanza al soggetto, Hegel sembra voler provare la tesi aristotelica sulla sostanza, darle cioè una giustificazione filosofica. Mentre per lo Stagirita, infatti, la domanda sull’essere è immediatamente convertita in domanda sulla sostanza, Hegel parte dall’essere e, scandagliandolo in tutto il suo portato, alla sostanza arriva. Ed è il reale tutto: complesso, stratificato, orientato alla realizzazione del proprio fine, perennemente ricompreso e concettualizzato dal soggetto. Non essendoci nulla che sfugga alla realtà effettuale, esso è la sola cosa che il pensiero possa pensare, che è come dire: non c’è nulla che il pensiero non possa pensare. In questa frase è custodito il vero significato dell’idealismo hegeliano.
La Wirklichkeit fonda, dunque, l’oggettività del pensiero, mostrando al contempo come il tutto “oggettivo” non sia a sua volta che concetto: il pensiero è insieme la forma attiva e la meta.
- Teacher: ALESSIA GIACONE
- Teacher: LUCA VANZAGO