PREREQUISITI

È richiesta una conoscenza di base della psicologia dello sviluppo (con particolare riferimento alle specificità della relazione genitore-figli* nelle diverse fasi dello sviluppo) e della psicologia dinamica (con particolare riferimento alle teorie classiche e contemporanee delle relazioni oggettuali).

 

OBIETTIVI FORMATIVI E RISULTATI DI APPRENDIMENTO:

Al termine del corso le studentesse e gli studenti saranno in grado di:

▪ conoscere e discutere criticamente i principali fattori intrapsichici, relazionali, neurobiologici e culturali che caratterizzano la genitorialità e lo sviluppo dei legami familiari nel ciclo di vita;

▪ discutere criticamente il ruolo e le implicazioni della trasmissione degli stati mentali relativi all’attaccamento per la qualità della genitorialità e delle interazioni genitore-figli*;

▪ conoscere i principali strumenti di valutazione della genitorialità in campo rappresentazionale e interattivo, a livello diadico sia triadico;

▪ affrontare e gestire con spirito informato e critico le problematiche relative alla genitorialità nei contesti di rischio;

▪ conoscere le differenti tipologie di interventi a supporto della genitorialità;

▪ declinare le determinanti della genitorialità nelle differenti forme familiari contemporanee alla luce delle più recenti evidenze scientifiche.

 

PROGRAMMA E CONTENUTI

Il corso presenta i nodi fondamentali del dibattito contemporaneo relativo all’interdipendenza tra fattori intrapsichici, relazionali, neurobiologici e culturali che caratterizzano la genitorialità e lo sviluppo dei legami familiari nel ciclo di vita. La funzione genitoriale è analizzata sia in quanto competenza diadica e triadica sia nei suoi livelli rappresentazionali, interattivi e neurobiologici che la attraversano nei diversi momenti dello sviluppo del sistema familiare. Particolare attenzione è data al modo in cui i modelli relazionali interiorizzati dal genitore nelle relazioni primarie significative vengono trasmessi a figlie e figli attraverso l’esercizio della genitorialità, nonché al modo in cui le caratteristiche individuali di genitore e figlia/figlio, i processi familiari e gli elementi contestuali possono intrecciarsi costituendo fattori protettivi o di rischio per lo sviluppo di figlie e figli.

La funzione genitoriale viene, inoltre, declinata nelle differenti tipologie familiari, alcune delle quali comparse soltanto recentemente sulla scena sociale e di crescente interesse per il dibattito scientifico e professionale: famiglie omogenitoriali, ricorse a procreazione medicalmente assistita, transgender, monoparentali e adottive/affidatarie.

Infine, il corso discute le diverse tipologie di intervento a supporto della genitorialità.

 

 TESTI DI RIFERIMENTO 

Testi obbligatori:

·         Carone, N. (2021). Le famiglie omogenitoriali. Teorie, clinica e ricerca. Milano: Raffaello Cortina.

·         Fraiberg, S. H. (1985). Il sostegno allo sviluppo. Milano: Raffaello Cortina. (Capp. 7, 8)

·         Riva Crugnola, C. (2012). La relazione genitore-bambino. Tra adeguatezza e rischio. Bologna: il Mulino. (Capp. 5, 6)

·         Slide disponibili sulla piattaforma KIRO.

 

Testi di approfondimento (non obbligatori, già inclusi nelle slide):

·         George, C., & Solomon, J. (2008). The caregiving system: A behavioral systems approach to parenting. In J. Cassidy & P. R. Shaver (Eds.), Handbook of attachment: Theory, research, and clinical applications (pp. 833–856). The Guilford Press.

·         Green, A. (1980). La madre morta. In Narcisismo di vita, narcisismo di morte (pp. 265 –303). Roma: Borla

·         Lyons-Ruth, K. (2012). Il trauma latente nel dialogo relazionale dell'infanzia. Roma: Borla. (Capp. 1, 3, 4).

·         Mucci, C. (2020). Quando non c’è uno specchio per il bambino: il complesso della Madre Morta. In Corpi borderline (pp. 103–139). Milano: Raffaello Cortina.

·         Palacio-Espasa, F. (1991). Fantasie dei genitori e psicopatologia dei figli. In Autori vari, Fantasie dei genitori e psicopatologia dei figli (pp. 114-149). Roma: Borla.

·         Stern, D. (2007). La costellazione materna. Il trattamento psicoterapeutico della coppia madre-bambino. Torino: Bollati Boringhieri. (Capp. 2–6, 11).

 

 MODALI DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO:

Scritta (obbligatoria) e orale (facoltativa). Nello specifico, la prova d'esame consiste in 15 domande a scelta multipla sui testi obbligatori (punteggio max 15) e 3 domande aperte (punteggio max 15). Coloro che ottengono un punteggio maggiore o uguale a 18/30 possono aumentare (o confermare) il proprio voto sostenendo un’integrazione orale facoltativa. Il punteggio conseguibile alla prova orale va da 0 a 4.

La valutazione delle risposte aperte sarà effettuata secondo i seguenti criteri:

- capacità di rispondere a tutti i quesiti di verifica formulati;

- adeguatezza e aderenza delle risposte fornite alle domande formulate (la risposta è "in tema" rispetto alla domanda oppure è vaga e non specifica?);

- completezza ed esaustività delle risposte fornite (la risposta fornita contiene tutti gli elementi costitutivi dell'argomento/costrutto richiesto nella domanda?);

- appropriatezza del linguaggio utilizzato (la risposta è formulata secondo un adeguato linguaggio che faccia riferimento a specifici termini "psicologici" per descrivere il costrutto e/o il tema richiesto?);

- capacità di sintesi.