Il corso intende illustrare l'architettura della lingua italiana e le molteplici varietà dell’italiano contemporaneo, con particolare riferimento ai linguaggi settoriali e alla variazione diafasica nell'italiano scritto. Attraverso esercizi di analisi, riscrittura e sintesi, gli studenti saranno invitati a riflettere sulle diverse strategie di comunicazione, per consolidare la consapevolezza delle proprie scelte linguistiche e la padronanza degli stili.

Prerequisiti

È utile una conoscenza di base dei principali concetti relativi all’editoria digitale (ipertesto elettronico, documento web, e-book, e-reader, multimedialità). Tuttavia, nel corso delle lezioni tali concetti sono opportunamente ripresi e approfonditi, anche a vantaggio di coloro che hanno minore familiarità con essi.

Obiettivi formativi

L’insegnamento persegue due obiettivi formativi:

  1. aiutare gli studenti a collocare l’idea di biblioteca digitale nel contesto più ampio delle digital humanities e della conservazione di opere d'arte, libri, documenti e artefatti (GLAM);
  2. mettere gli studenti in condizione di comprendere le logiche e gli impatti economici e organizzativi e di conoscere gli strumenti tecnologici che sono alla base dell’evoluzione della biblioteca digitale, intesa come aggregato di oggetti eterogenei (libri, immagini, contenuti audio e video), connessi fra loro e facilmente accessibili, nell’ottica di valorizzarli e di renderli fruibili attraverso canali di consultazione diversificati e personalizzati.

Programma

L'insegnamento si articola in tre parti, ciascuna della durata indicativa di 12 ore:

  1. Il dibattito sulle digital humanities, le diverse interpretazioni di tale espressione e l’impatto del paradigma digitale nel settore della conservazione di opere d'arte, libri, documenti e artefatti (GLAM).
  2. L’obiettivo di una biblioteca digitale aperta e interoperabile, l'impatto sui modelli economici e organizzativi e il confronto fra Google Books Library Project e lo standard International Image Interoperability Framework (IIIF) per l’accesso alle risorse digitali basate su immagini.
  3. Analisi di esempi notevoli di biblioteche digitali e discussione sui diversi criteri di organizzazione dei materiali e di metadazione.

Testi di approfondimento

Al termine di ogni lezione viene fornita una bibliografia di riferimento relativa agli argomenti trattati. Di seguito si riporta un elenco di monografie utili ad approfondire la tematica del corso nel suo complesso:

  • Judith Andrews, Derek Law (a cura di), Digital Libraries: Policy, Planning and Practice, Abingdon & New York NY, Routledge, 2017.
  • Maria Elena Colombo, Musei e cultura digitale. Fra narrative, pratiche e testimonianze, Milano, Editrice Bibliografica, 2020.
  • Johanna Drucker, The Digital Humanities Coursebook. An Introduction to Digital Methods for Research and Scholarship, London - New York NY, Routledge, 2021.
  • Cameron Duncan, The Museum, a temple or the Forum, in «Curator», 14, 1 (marzo 1971), pp. 11-24; DOI: https://doi.org/10.1111/j.2151-6952.1971.tb00416.x.
  • Martin Heidegger, Brief ϋber den «Umanismus», Frankfurt a.M., Klostermann, 1949; trad. it. Lettera sull’«umanismo», Milano, Adelphi, 1995.
  • Martin Heidegger, Die Frage nach der Technik. in Vorträge und Aufsätze, Pfullingen, Neske, 1957; trad. it. La questione della tecnica, in Saggi e discorsi, Milano, Mursia, 1976, pp. 5-27.
  • Henry Jenkins, Convergence Culture: where old and new media collide, New York NY, New York University Press, 2006; trad. it. Cultura convergente, Milano, Apogeo, 2007.
  • George P. Landow, Hypertext 2.0. The Convergence of Contemporary Critical Theory and Technology, Baltimore MD - London, The Johns Hopkins University Press, 1992; trad. it. L’ipertesto. Tecnologie digitali e critica letteraria (a cura di Paolo Ferri), Milano, Bruno Mondadori, 1998.
  • Marshall McLuhan, The Gutenberg Galaxy: The Making of Typographic Man, Toronto, University of Toronto Press, 1962 e 2011; trad. it. La galassia Gutenberg. Nascita dell’uomo tipografico, Roma, Armando, 1976.
  • Marshall McLuhan, Understanding Media: The Extensions of Man, Toronto, McGraw-Hill, 1964; trad. it. Capire i media. Gli strumenti del comunicare, Milano, Il Saggiatore, 1967.
  • Charles Percy Snow, The Two Cultures and the Scientific Revolution, Oxford, Oxford University Press, 1959.
  • Giuseppe Previtali, Che cosa sono le digital humanities, Roma, Carocci, 2022.
  • Salvatore Settis, Warburg continuatus. Descrizione di una biblioteca, in Monica Centanni (a cura di), Warburg e il pensiero vivente, senza indicazione di luogo, Ronzani Editore, 2022, pp. 169-228.
  • Francesca Tommasi, Organizzare la conoscenza: Digital Humanities e Web semantico. Un percorso tra archivi, biblioteche e musei, Milano, Editrice Bibliografica, 2022.

Si precisa che i suddetti testi non sono intesi come letture obbligatorie, da affrontare per la preparazione dell’esame, ma come utili fonti di approfondimento.

Metodi didattici

Il corso è organizzato in lezioni frontali (accompagnate da verifiche in corsa del livello di apprendimento tramite Wooclap) e analisi di casi di studio. Per lo svolgimento delle lezioni frontali sono utilizzate presentazioni in PowerPoint o PDF, messe a disposizione degli studenti nella sezione dedicata all’insegnamento sulla piattaforma KIRO. Tale materiale è rilasciato in formato conforme ai principi di accessibilità per gli utenti con disabilità (struttura delle intestazioni, ordine di lettura, testo alternativo per le immagini, link autodescrittivi). La frequenza alle lezioni e alle esercitazioni è fortemente consigliata. Tuttavia, agli studenti che non possono seguire le lezioni viene messa a disposizione la videoregistrazione delle singole lezioni.

Modalità di verifica dell’apprendimento

L’esame consiste in una prova orale individuale, della durata di circa 15-20 minuti, volta ad accertare le competenze acquisite relativamente ai contenuti del corso. La prova verte su almeno tre argomenti distinti e relativi ai diversi argomenti trattati. La valutazione finale si basa sul grado di approfondimento e comprensione degli argomenti presentati e sulla capacità di integrare le conoscenze acquisite durante il corso. Il voto finale è assegnato secondo una scala di valutazione da 0 a 30, distribuendo equamente il peso delle singole domande. Durante la prova lo studente può servirsi di materiale multimediale a supporto della sua argomentazione (immagini, filmati, grafici, presentazioni di PowerPoint o simili). Solo agli studenti che non possono frequentare le lezioni è offerta la possibilità, in alternativa, di sostenere l’esame presentando una relazione orale – eventualmente accompagnata da un supporto. multimediale (PowerPoint o simili) – sulla seguente monografia: Nicola Barbuti, La digitalizzazione dei beni documentali. Metodi, tecniche, buone prassi, Milano, Editrice Bibliografica, 2022.